azzerarmi e poi?
aprile 27, 2011 § 44 commenti
Non riesco più farmi di cinismo, né di rifiuto di tutto, troppo improduttivo, troppo vicolo cieco, troppo ramo secco, ma non mi piace l’entusiasmo, né la meraviglia, né il romanticismo, né il pensiero alternativo, né le cose vive che si muovono e crescono, mi fanno paura.
Non posso più farmi di presunzione, troppo chiusa, troppo cieca, troppo acido, ma non riesco a diventare curiosa, palpitante di fremiti, nulla-sciente, vaso aperto, abbassare le aspettative, essere umile, perdermi in un vasetto di miele.
Ma che tentazione, il fiotto di codeina miorilassante a sentirlo nelle gambe, sulle labbra il sapore acido della superbia, scatenare la gragnola di colpi, adrenalina da coccodrillo, tirare i piatti, nascondersi a leccare le ferite, quello lo conosco, mi piace, ne voglio ancora, ne voglio tutti i giorni, voi spacciate e io compro. Ma stare fuori, stesa al sole, come tutti, mani aperte, cos’è? come si fa?
Non mi piace più niente. Gettata la bussola, non ho nulla che mi guida, né istinto, né raziocinio, né esperienza, né sventatezza, né desiderio. Ho solo questo elenco incompleto di opzioni. Cerco le vie intermedie tra l’estasi dell’odio e la paura che la voglia di felicità sia la porta per una beota imbecillità. Disintossicarsi dal desiderio di schiantarsi contro il nulla, la dipendenza dall’iperestesia del tutto.
Dove trovare le risorse per tutte le opere da portare a compimento?
Non sono ferma ma non vado. Sono tutto quello che non riconosco. Soffocata dall’assenza di uno sfogo alla nevrosi. Vuota la pelle, vuote le opere, vuote le azioni, mi materializzo nei gesti senza scopo. Qui ad esempio, devo andare a capo o continuare a simulare un flusso di coscienza anche graficamente?
Ricominciare a sentire un tocco più leggero, accontentarsi con meno.
Domani parto all’alba, vestita da cowboy ubriaco.
Ma sono una vagina vuota riempita di pietre troppo piccole.
Eh, sfiga.
dove l’hai vista?
Era la risposta istintiva alla tua frase di chiusura :)
tiratemi pietre più grosse
No, non ne vedo il motivo e la mia reazione era comunque “affettuosa”. L’azzerarsi non è che una potatura eccessiva, ammazza, leva il buono e il poco buono ma qualcosa andrà pur tenuto. Accontentarsi di meno va letto come piantarla di accontentarsi o volare più basso?
se buono e meno buono sono inscindibili, meglio il napalm.
va letto come: riesci a vedere quello che c’è?
Dura. Io a volte passo al: vedo quello che c’è, ma la mia chiave di lettura sarà quella giusta? E via e via son seghe infinite. Buono e meno buono sono scindibili sennó si chiamerebbero con lo stesso nome.
per questo mi interrogo sul successo della pausini. Quando stavo in cattedra era facile, adesso non lo è.
cosa terresti di una droga che ti distrugge ma ti rende felice?
Io mi son tenuta l’idea che se i miei recettori c’erano allora non dovevano per forza esser stimolati dalla droga quindi ho tenuto le felicità e buttato le droghe. Me lo suggerì un tipo che faceva biologia per questo motivo :D
non intendevo la dimensione chimica e la tua non è una risposta alla domanda.
non importa, odio le incomprensioni
mi annoio a spiegarmi
Concordo, e non c’é peggio cosa che annoiarsi dialogando.
che poi io quando mi annoio divento anche cattiva.
E niente di quello che mi ha distrutto mi ha mai fatto felice. Ha solo appagato il mio masochismo.
tutti che danno addosso ai masochisti
per renderli felici, credo
ecchecazzo (esclamazione per nulla aggressiva… :) ma questo post è la versione più (mica tanto per le menti distratte), comprensibile (ma per nulla banale) del mio! Te possino (sempre affettuoso)! il numero di commenti? ma che ti frega? Ho scritto un post sul blog di Ladri di Bellezza e ho ricevuto tre commenti! vabbè che scrivo nebbia, ma a questo punto dovrei attendere che esperti, appunto, di bellezza comprendano, anche se criptico, un testo su una mostra! :) Ragazza, ora stai nel mio rotolo di blog ‘utile’ ogni giorno! Carta cucina o … sempre util’è! *
io mi interrogo sulle qualità della pausini
ecco, quella ce l’ho sul rotolo per…
per…
l’ignoranza rende liberi, ogni nuova conoscenza è una gabbia mentale, perchè poi mortificarsi interrogandosi sulla pausini?
scusa l’intrusione.
ma infatti! lo schiavismo perché l’abbiamo abolito? e perché abbiamo una scuola? mandiamo i bambini a lavorare, cazzo! e le donne? le donne io direi che siccome sono esseri inferiori io le stupro come delle mucche tanto non sentono niente, come i rumeni, che sono la stessa cosa dei rom, no? non sono negri anche loro? sono zozzi, rubano, bruciamoli! io direi di bruciare anche gli ebrei, perché intanto essendo io ignorante mi sono convinta che siano pericolosi e poi stan sempre lì a studiare cazzo non vedi che gigantesche gabbie mentali hanno in testa? poi quando mi ammalo vado nel bosco e squarto una rana e mi bevo succo di foglie secche perché sono ignorante io, io niente medicina né occidentale né alternativa, meglio morire tra i crampi e i campi. Ah le donne? ecco io le infibulerei tutte, ché sono bestie le donne. Le biblioteche ci farei le stalle per le donne, i libri li brucerei, sotto l’altare dell’ignoranza. Poi tutti in chiesa a pregare una croce capovolta.
perché io sono ignorante e quindi sono libera.
ciao
Direi che non hai solo due commenti, Ecudielle.
Ripasserò volentieri, bella la discussione con Petrolio.
Il confronto è uno stimolo irresistibile.
Alla prossima!
la pausini si droga talmente tanto che non sembra.
lo sapevo che tu avevi la risposta
quando eccediamo noi?
mi dispiace ma non capisco cosa e come scrivi. la parole si inseguono per il gusto di scriverle ma non di comunicare qualcosa. io avverto questo. e il nichilismo mi lascia senza parole.
ti invidio che riesci a essere sempre capace di comunicare qualcosa, a essere produttiva, propositiva e vitale.
io non ci riesco, non sempre, quasi mai.
forse comunico il nichilismo ma quando si hanno molti difetti e molte macchie un po’ di candeggina non guasta. azzerare in inglese significa anche ripartire da zero.
quante cose cattive che faresti se fossi ignorante! guarda che stavo facendo dell’ironia, e mi dispiace di essere stata fraintesa.
Non ci vedo margini di fraintendimento nella frase “l’ignoranza rende liberi”. Se eri ironica, era un’ironia un po’ anoressica.
Se fossi ignorante nessuna di quelle “cose cattive” sarebbe cattiva. Se fossi ignorante sarebbero cose normali.
probabilmente è così, ho un’ironia anoressica, e molto probabilmente fuori luogo, visto e considerato tutto. bhe peccato.
Un po’ mi sono commossa a leggere questo tuo post, quindi ho messo per un attimo via la convinzione di essere diventata indifferente a tante cose…
le opinioni sono un lusso che non riesco a permettermi
ma non so nemmeno essere indifferente.
in che modo la pausini è peggio o meglio dei pomodori san marzano?
sto aspettando da tempo
regaliamoci una delusione
è una cosa ciclica, credo.
Se il ciclo dura 200 anni sono a posto
ho un capello da cowboy da prestarti per evitare i colpi di sole in testa. a meno che non possano essere risolutivi.
ecudielle. per molti, ma non per tutti.
http://giacomocrosetto.blogspot.com/
Facci un salto, pari abbastanza una stupratrice di sintassi.
Grazie, ma non mi piace.
Troppo assurdista.
L’oulipo è un movimento senza eredi.
Hai altro da proporre?
Ps. Non faccio finta di essere un’auteur.
Scrivo quello che sento, non esercizi sterili di stile.
Non sfoggio stile. Mostro la violenza della coscienza. Se non ti piace, non fa nulla. Hai paura di vedere, e di lasciarti trasportare da quella corrente obsoleta e variopinta che chiamano noi stessi’.
E tra l’altro era solo per farmi un po’ di pubblicità, pazienza. Non è questione di bello o brutto. Di scrivi bene o non scrivi bene (cosa che tu, questultima del non sapere scrivere, rispecchi appieno), è questione di sentimenti. L’irrazionalità stupra la sintassi, e siamo noi a significare, non le tue o le mie parole. I connettivi esplodono e rigurgitiamo nessi evanescenti. Siamo noi, uomoni non-uomini. E perchè anche questo blog fa schifo. Come anche la tua foto con una sigaretta zarra che rispecchia la tua incapacità di ‘tirare’.
Buona vita <3
Comunque perché si scrive così non come l’hai scritto tu
Hai perfettamente ragione.
Ecù se non sai scrivere tu se n’annamo tutti a casa.
non so, ti pare che mi frega?
Chiedo venia sua altezza… mi sta a calere la vostra scrittura, ma mosso dalla dottanza e dall’nquietudine, meno son venuto alla vostra pietas. Perdono, perdono!