valore riproduttivo

marzo 16, 2010 § 22 commenti

Stamattina mi sono trovata a camminare su un marciapiede stretto, troppo stretto per tenere due persone ma a filo strada, cioè senza gradino. Mi sono trovata davanti una donna con il passeggino e ho aspettato a spostarmi per vedere cosa faceva lei. Alla fine mi sono spostata io.

So che sembra esagerato ma ho immediatamente pensato che i miei diritti, come i diritti di molti single e di molte donne single si misurano in base al mio valore e capacità riproduttive. È una dominante culturale italiana che si è riversata poi in un modello di welfare familistico, corporatista e cattolico.

E quindi non importa se io porto a spasso, invece che un bambino, dei saperi chiusi in un computer e in una borsa di libri. Sono io quella che deve spostarsi dal marciapiede e mettersi in strada. E però gli effetti della protezione della famiglia sopra l’individuo si vedono chiaramente in Italia. Ecco, in altri paesi Europei non è così. E poi ci lamentiamo della fuga dei cervelli e della scarsa natalità.

Dove sono?

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