danza del ventre o spogliarello?

giugno 13, 2011 § Lascia un commento

L’immagine della cartolina è arrivata una notte.

Come la lingua conosce la forma dei denti, io conosco la cartolina. È una cartolina, e dentro i bordi della cartolina tutto è già. Il cielo blu e le nuvole bianche ritagliate con le forbici, le rondini senza volo e senza voce, file di finestre, balconi, tendoni verdi, viali, gelati, gerani, fino al mare immobile, increspato da sempre e per sempre nelle stesse onde. È un’immagine di limite. Se vedi il limite, se lo percorri con le dita, impari a conoscerlo. È un’immagine di fissità, di attesa, di risposta. È una campana che rintocca sempre uguale nello spessore tra viscere e vuoto. Si possono trovare usi nuovi per una pena antica?

Around her is a block. The block is invisible because totally transparent. Nor does the block restrict her movements. Is the block what separates Being from Becoming? I don’t know, for this is happening where there are no words. John Berger, Bento’s Sketchbook.

Nel buio, nel silenzio, ho visto una nuvola muoversi dentro la cartolina, scivolare lenta verso il bordo in alto, superarlo e scomparire. Rimettere in moto il tempo. Tra stupore e timore ho guardato la cartolina, ora un poco diversa, e la nuvola che viaggiava lenta fuori dai bordi, incerta se seguirla o tornare a fissare il cielo immobile. Come immaginarsi e divenire l’immagine immaginata?

Nello spazio lasciato vuoto dalla nuvola fuggitiva c’era una scritta: il primo nome dell’invidia è desiderio.

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