difetto affetto
luglio 11, 2010 § 12 commenti
I due receptionist, un uomo e una donna, sono eternamente sorridenti e perfettamente svedesi, tanto biondi, gentili e accoglienti che mi dimentico di arrabbiarmi quando mi dicono che la stanza non sarà pronta prima delle 3 del pomeriggio. Sono le 10 di mattina e sono partita da casa alle 4.
Perfino la Ryanair è stata ineccepibile. Partenza in orario e arrivo in anticipo. Nessuno ha controllato se il mio bagaglio a mano pesava 10 chili o 30 così ho perso un’occasione preziosa per vomitare bile sulla compagnia aerea che tutti amano odiare e tutti odiano amare. Sorrisi a fiumi anche qui. Anche miei. Ancora un po’ e mi convincevano a comprare un cheeseburger a bordo.
Göteborg è in pieno 2050 post cambiamento climatico: afa e umidità come in un taxi di Kuala Lumpur. Tutto il resto è perfetto. Strade enormi che accolgono senza preferenza pedoni, cani, automobili, bici, moto. Wifi gratis ovunque. Qualche segno di globalizzazione ma poi ti ricordi che H&M è roba loro quindi tecnicamente è globalizzazione come Coin a Mestre. Inseguo per un quarto d’ora tutti quelli che hanno la borsa-gadget della conferenza, blu e di stoffacarta (materiale deprecabile ma degradabile) e poi mi accorgo che si sono trasformati tutti in ragazzi in pantaloncini e palloni da calcio sgonfi in mano: per oggi la conferenza condivide la sede con il campionato nazionale di pallamano.
Tornando verso l’albergo faccio un po’ di spesa visto che passerò stasera e stanotte a lavorare in albergo. Pago alle macchinette automatiche che parlano solo svedese ma sono più facili da usare e da capire di quelle di Trenitalia. Però credo di avere sbagliato a selezionare il tipo di muesli.
Finalmente la stanza è pronta ed è parva sed apta mihi con tantissime prese per attaccarci due cellulari e un computer. Niente frigo bar. L’ho detto che è parva. Ma il letto è in una semialcova accoglientissima e il televisore piatto sulla parete ispira nottatona di film sempre che riesca a finire la mia presentazione prima dell’alba. Che non ci sarà, l’alba, visto che in questo periodo dell’anno a Göteborg il sole non tramonta o quasi. Per adesso trasmettono Milk (in inglese con i sottotitoli). Piango al finale. Per stasera, partita in sottofondo, garantita da rojadirecta e dalla connessione wifi a 22Mega.
Insomma, questo posto sarebbe perfetto se non fosse che la perfezione è noiosissima. E infatti gli svedesi secondo i più beceri luoghi comuni, compensano la noia con sesso e suicidi.
Io invece sto elaborando un piano per bandire la noiosa perfezione ed imparare ad amare il difetto. Perchè il difetto centra ed io non posso farne almeno.
cazzo fai nella terra proibita? lol
sto a una conferenza che non mi interessa nemmeno. faccio la mia presentazione scoreggia e poi riparto.
non ci posso credere, sono stato a Goteborg per lavoro un mese fa .. stavo talmente male fisicamente che non ho nemmeno trovato il tempo di deprimermi a dovere nell’accogliente stanza del Radisson come di solito mi succede
con l’aria condizionata che ho in camera mi sta per venire una polmonite. spedite antibiotici.
ecco, adesso so cosa scaricare con il mulo… ;)
hai visto che belle scoperte? mi voglio riciclare in archeologa di meraviglie
Ah, la conferenza! Ma mica ce l’avevi detto che era a Göteborg. E adesso so pure che è in Svezia! :-D
Elenaquelladilondra versione sussidiario, molto diario e pochi sussidi.
Ho notato una piccola inesattezza…
“afa e umidità” come in un taxi di Kuala Lumpur. Ecco.
In realtà la temperatura nei taxi di KL è normalmente quella che si registra all’esterno di un igloo. Meno qualchecosa per intenderci.
Io viaggio armato di felpe, che indosso immediatamente a bordo del glacial-taxi malese.
Un paio di volte ci sono salito solo con la t-shirt: mi sono ammalato.
Nota: l’ultimo tassista ha ruttato ininterrottamente nel tragitto da KLIA a casa, circa 60 km di soffioni gastro-esofagei.
E aveva mangiato aglio.
Eh ma mettetevi d’accordo: la mia amica malese Louie, quando siamo andate a fare la sauna diceva: come in un taxi a Kuala Lumpur. Io non ci sono stata, attendo prove non indiziarie sulla veridicità di uno o dell’altra.
ah bessussa ti sollecito ad apparofondire il tema del difetto come medicina anti-noia…personalmente ne farei una teoria esistenziale: il teorema del difetto: l’antidoto dei mali contemporanei risiede nella celebrazione dei difetti (tutti)
benissimo fede, anche io sono di quella banda. scriveremo il teorema insieme, bevendo vino difettoso.